Racconto erotico incesto con Mamma e figli, prima parte

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racconto erotico incesto famiglia italiana

Una storia che ha dell’incredibile, Monica, ha 19 anni. Racconta: ” nessuna delle mie fantasie più spinte si era mai inoltrata oltre i muri dell’incesto“. Un gioco tra madre e figli che da un semplice bacio parte un gioco erotico sorprendente.

Lunedì 12 marzo.
Fuori piove a dirotto. Il vento ulula forte, e il tepore di casa nostra ci imprigionava. Nessuno voleva uscire in quella notte buia e fredda.
Finita la cena io mio fratello Marco , 23 anni ,mia madre Lucrezia 48 e mia sorella Giuliana 18 anni, decidemmo di sederci in salotto, accendere i riscaldamenti e goderci il relax di una casa piena di comfort.
“vediamo che film danno in tv”- disse Giuliana-
“non ci sarà molto, il lunedì di solito è meglio affittare dvd” – rispose Marco.
Nel frattempo indossammo tutti il pigiama. Mia madre portò un piumone con il quale tutti e quattro ci saremmo dovuti riscaldare sul comodo divano in pelle.
Fece un rapido zapping. Niente. Solo programmi giornalistici e qualche fiction da strapazzo.
Scoraggiata dalla noioso palinsesto mia madre disse “vabene ragazzi miei, io vado tra le braccia di Morfeo, cosi domani mi sveglio presto e vado a prendere papà all’ aeroporto.”
“vabene mamma, notte” – risposi io.

Si alzò dal divano, per darci il solito bacio della buona notte … quel casto bacio fu l’inizio di tutto.
Indossava infatti una vestaglia larga. Sotto non aveva il reggiseno ovviamente e le sue grosse tette non appena si chinò a baciare mia sorella Giuliana fuoriuscirono dalla vestaglia. Mia madre ha una quarta abbondante, soda. Al mare era capitato cambiarci insieme e credetemi due tette cosi belle alte e dure facevano invidia a tante ragazzine della mia età.
Mia sorella ridendo alzò le braccia impugnando le tette dicendo -”mamma non sono un po’ grandicella per essere allattata?”- detto questo strinse per bene il seno sinistro portandosi il grosso capezzolo nero alla bocca.
“Giuli che fai???” – esclamò mio fratello Marco.
mia madre repentinamente di tirò indietro. Lascio le tette penzolanti fuori dalla vestaglia e con aria sicura e provocatoria disse – “beh Marco non mi dire che tu vedendo due tette cosi non avresti voglio di succhiarle un pò!”.

IL GELO.

Quello che sembrava uno scherzo puerile si trasformo in qualcosa di inaspettato.
Lunghi e intensi attimi, scanditi solo dai battiti del cuore che in tutti noi acceleravano sempre di più.
Io non capivo niente. Ma decisi di prendere la situazione in mano e dissi
“beh non solo tu hai delle belle tette se è per questo”- dissi alzandomi dal divano
spostai la vestaglia da notte e mostrai e tutti i miei seni.
“oddio, siete tutti matti” – esclamò marco.
Io e mia madre ridemmo come due ragazzine. Non ho una quarta di seno ma le mie tette hanno sempre fatto girare la testa a tutti i miei spasimanti. I miei capezzoli sono piccoli e ben appuntiti e la mia specialità….diciamo e la cosiddetta “spagnola”.
Giuli a questo punto non voleva sentirsi da meno e seduta accanto a mio fratello afferrandogli le mani di sussurrò, tocca le mie e poi lasceremo giudicare a te chi ha le tette più belle.
Marco era sbalordito. Notai il suo pigiama gonfiarsi all’altezza del pene.

“facciamo una gare di tette daiiiii” – grido mia madre saltellando e facendo ballonzolare quei grossi seni.

“ok mamma dai, e Marco dirà chi ha le tette più belle!” dissi io.
Marco sembrava frastornato. Non capiva bene cosa stesse accadendo quella sera ma non si tirò indietro anzi, con falsa impassibilità disse “vado a prendere carta e penna, per i giudizi, voi nel frattempo …emmmm….preparatevi”.

Corse nella sua stanza. Noi tre ci guardammo con aria complice.
“mamma , ma che stiamo combinando? Non sarà sbagliato e …e se poi Marco si eccita?”- disse con aria preoccupata Giulia

“non preoccuparti tesoro. So gestire bene quel porcellino di tuo fratello”
“che vuoi dire mamma?” ci interruppe il ritorno di Marco

“allora io sono pronto. Quando volete. Faremo tre prove. Una riguarderà la grossezza del seno, la seconda la durezza , quindi dovrò toccarli e massaggiarli e la terza è una prova a fantasia, cioè fate quello che volete voi. Ok?”
“ok!” rispose sicura mia madre.
“ragazze tutte in perizoma!”
“ok mamma, ma ci vorrebbe una musica di sottofondo!”
Mi avvicinai allo stereo premendo soltanto il tasto play.
C’era dentro un cd di R&b, il ritmo mi sembrò giusto. Tolsi definitivamente la vestaglia di seta rimanendo in perizoma. Lo stesso fecero la mamma e Giuli.
Alla vista dei nostri corpi nudi gli occhi di Marco restarono sbarrati.
Sbuffò nervosamente poi riprendendo l’aria da giudice da concorso ci chiese:
“siete pronte?”
tre dee nude una a fianco all’altra.
Toccai un attimo i seni di mia madre pensando “oddio che voglia di succhiarli che ho”,
mi sorella Giuli invece sembrava pronta per la gara. Si massaggiava i capezzoli per renderli belli duri. Anche lei aveva una terza abbondante, veramente un bel seno.
“ok…iniziamo….” disse Marco.

un brivido mi attraverso la schiena…che mi stava succedendo?
Ero eccitata cazzo. Eccitata da quella situazione anomala. Eccitata da quello che da li a poco sarebbe successo….i miei capezzoli divennero di marmo. Sentivo pulsare la fica.

E ora?
I miei pensieri furono interrotti dalla voce di mio fratello:
“cominciamo da te Monica”…..

continua parte seconda…..

1 commento

  1. Così dovrebbero essere le famiglie; i genitori dovrebbero insegnare i giochi sessuali alla prima adolescenza. Figuratevi che a me insegno a baciare con la lingua una mia fidanzatina di undici anni mentre io ne avevo già diciasette. Ho fatto una figura di cacca.-

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