Un racconto amatoriale da leggere tutto d’un fiato. Un ragazzo che confessa di essersi sverginato da solo il suo culo, mentre studiava sui libri universitari, nel cassetto nascondeva un perizoma che non potè fare a meno di indossare fin quando non lo spostò e nel suo buchino mise un cazzo finto.
Solo in casa in una mattina fredda di ottobre, seduto alla scrivania a studiare per un esame prossimo a venire incomincio a fantasticare. Pian piano la mia mente va al passato. A quel cassetto in cui ho nascosto un paio di acquisti fatti anni fa. Sono solo. In tenuta da casa. Un tuta comoda. Il cassetto nascondeva qualcosa che mi regalai anni fa in un pomeriggio di eccitamento per le strade di milano.
Mi alzai dalla sedia e mi diressi alla fonte di quello strano turbamento. A 25 anni non si può dimenticare ciò che anni prima poteva essere fonte di
desiderio e di eccitamento. Aprii il cassetto. Scostai le cose ammassate a nasconderli. Erano li. Uno bianco e l’altro rosso. Uno era un perizoma bianco di una nota marca di biancheria intima erotica. L’altro era un oggetto affusolato, rosso, a pile. La voglia mi prese e nel ricordo di passati momenti mi sfilai la tuta, tolsi i boxer e mi misi quel perizoma bianco. Rimisi la tuta. Mi toccai il sedere notando quanto fosse vicino alla stoffa e quanto fosse piacevole avere quel microfilo di tessuto bianco a dividermi le natiche. Presi anche l’altro oggetto. Lo azionai. Vidi con piacere che funzionava ancora. Inizia a passarmelo in mano. Con l’altra pian piano mi accarezzai. Eccola.
Mi stava prendendo nuovamente la passione di un tempo. La voglia mi prese. Pian piano mi tolsi la tuta, scostai il perizoma e inizia a masturbarmi piano piano. L’oggetto che oramai vibrava senza sosta lo avvicinai alla bocca, poi lo feci scivolare sul petto e inizia ad accostarlo al mio cazzo oramai duro. Lo spostai vicino al mio buchino ancora vergine e inizia a forzarlo. Il dolore mi prese. Ma continuai. Mi misi in piedi, Appoggiai il vibratore a terra e pian piano mi autoimpalai su quel ricordo di giovanili perversioni. Nel contempo il movimento di mano si fece più veloce. La vibrazione mi scuoteva tutto il sedere.
Ricominciavo a provare quella paura e quell’eccitamento che in passato fece dell’esibizionismo e dell’eccitamento il mio pensiero ricorrente. Sentivo il piacere crescere ma mi bloccai. Veloce mi collegai ad una chat erotica. Cerca il primo nick name che chiedeva divertimento al cellu. Dopo 2 chiacchere veloci in cui spiegai ciò che stavo facendo mi feci chiamare. Mi misi l’auricolare e continuai quello che avevo iniziato facendomi sentire dall’altra parte da uno sconosciuto. Lo sconosciuto venne al telefono. Venni anche io. Immaginandomi davanti a lui che si masturbava. Fu un piacere immenso. Schizzai per terra. Mi distesi spegnendo la telefonata. Il vibratore mi scuoteva ancora il culo.